L’ esrcitazione di difesa aerea  CIRCAETE 2018 vede la partecipazione dei Paesi del Mediterraneo Occidentale cui fanno parte Francia, Italia, Malta, Portogallo Spagna, Algeria, Libia, Mauritania, Marocco e Tunisia aderenti all’”Iniziativa 5+5″ . Lo scopo è di testare la reattività dei sistemi nazionali di sorveglianza e difesa dello spazio aereo nel contrasto di minacce aeree di tipo non militare e promuovere un uso coordinato dei relativi centri di comando e controllo, dei siti radar e dei caccia intercettori.Lo scenario dell’esercitazione – Un aereo da trasporto militare, in questo caso italiano, un Falcon 900 easy del 31° Stormo dell’Aeronautica Militare, ha simulato di essere un velivolo civile cosiddetto “renegade”, ovvero – come vengono chiamati in gergo tecnico – quegli aerei civili in arrivo o transito nello spazio aereo nazionale la cui condotta sia potenzialmente pericolosa per la sicurezza in quanto riconducibile ad una possibile azione terroristica. I centri di comando e controllo e sorveglianza radar dei Paesi interessati dalla rotta del velivolo, nonché i piloti e il personale delle basi della difesa aerea coinvolte, dovranno reagire in maniera tempestiva e coordinata per intercettare e condurre – proprio come avverrebbe nella realtà – la minaccia fuori dagli spazi aerei nazionali o all’atterraggio forzato su un aeroporto designato, secondo le indicazioni impartite da terra seguendo protocolli stabiliti. L’obiettivo dell’esercitazione, che viene svolta annualmente è proprio quella di promuovere e consolidare l’adozione di procedure comuni nella gestione di casi di questo genere, dove la competenza rimane delle singole nazioni ma in cui è essenziale – vista la velocità e la complessità degli interventi richiesti – agire in maniera coordinata tra nazioni confinanti.
La fase dell’esercitazione nello spazio aereo italiano è stata gestita dall’Italian – Air Operation Center del Comando Operazioni Aeree di Poggio Renatico (Ferrara), il centro di comando e controllo dell’Aeronautica Militare da dove viene assicurata 24 ore su 24 la sorveglianza dello spazio aereo nazionale e laddove necessario da dove partono gli ordini di decollo immediato per i caccia intercettori. i piloti ed i caccia Eurofighter del 4° Stormo di Grosseto, del 36° Stormo di Gioia del Colle e del 37° Stormo di Trapani sono decollati in pochissimi minuti dall’ordine di “scramble”,  ossia di decollo immediato su allarme, per intercettare e scortare fuori dai confini nazionali il velivolo sospetto, assicurando con una sorta di “staffetta in volo” continuità con gli assetti della Difesa Aerea francese e successivamente tunisina. 
Durante l’esercitazione un velivolo F-5 tunisino è precipitato in acque territoriali tunisine. Il pilota si è salvato utilizzando il seggiolino eiettabile ed è stato individuato e poi recuperato da un elicottero UH-60 tunisino. Sotto la direzione ed il coordinamento del Comando Operazioni Aeree (COA), hanno partecipato alle ricerche anche assetti nazionali tra cui un velivolo da pattugliamento marino P72-A appartenente al 41° Stormo di Sigonella (CT), il cui equipaggio è formato da personale dell’Aeronautica Militare e della Marina Militare. Anche un elicottero HH-212 dell’80° Centro SAR di Decimomannu (CA) è stato attivato.