Ezio Bevilacqua davanti un Breda 25(?) (bev003)
Bevilacqua (1°a sinistra) con due amici allievi piloti del Corso Turbine. (bev001)
Lungomare di Nettuno (?), Bevilacqua appena promosso s.tenente. (bev002)
3 Ezio Bevilacqua nella sua tuta di volo guarnita di pelo d’orso. Si ricordi che i piloti dei CR volavano a cielo aperto.
Bevilacqua ai comandi di un velivolo che potrebbe essere un bimotore della serie Caproni da ricognizione (bev004)
Sacrario di El Alamein, dove la salma venne traslata nel dopoguerra dal cimitero militare di quota 35. (bev005)

Ezio Bevilacqua nasce a a Savignano sul Rubicone il 2 maggio 1917 da Giovanni e Virginia Morigi. Si trasferisce a Rimini e poi a Forli’ e nel 1938 viene ammesso al corso Allievi Ufficiali dell’Accademia, Corso Turbine, e assegnato nel luglio 1942 alla 84^ Squadriglia del 4° Stormo di Gorizia, schierato sul fronte dell’Africa Settentrionale, tra Fuke ed El Alamein. Il 21 ottobre in uno scontro con una formazione nemica, scortata da Spitfire e P-40, viene gravemente ferito. Abbandona l’aereo con il paracadute nei pressi di El Daba e viene soccorso dalle nostre truppe ma, a causa delle gravi ferite muore lo stesso giorno. Per iniziativa di Paolo Caccia Dominioni i suoi resti nel dopoguerra vengono traslati nel cimitero militare di El Alamein. Gli vengono riconosciuti due abbattimenti di velivoli nemici e gli viene conferita la Medaglia d’Oro al V.M.