8 settembre 1943 – 18 giugno 1946

L’’8 settembre del 1943, l’esercito italiano venne colto di sorpresa dall’improvvisa proclamazione dell’armistizio. Questo voleva dire che con una parte o con l’altra bisognava comunque schierarsi, o con i tedeschi o con gli ex – nemici diventati “alleati” da un giorno all’altro. L’Italia stava infatti andando in pezzi, i tedeschi occupavano in fretta il centro-nord della penisola, mentre il Sud, già quasi del tutto libero da truppe germaniche, cadeva velocemente in mano agli alleati e la guerra, al contrario di ciò che speravano in molti, era tutt’altro che terminata. L’unico governo legittimo era quello che aveva dichiarato l’armistizio, e che ora si trovava con il Re a Brindisi. A loro volta i tedeschi, erano diventati dei semplici invasori, che stavano già trattando le zone dell’Italia da loro occupata come uno qualsiasi degli altri paesi europei da loro assoggettati. Tutti quelli che fecero questa scelta confluirono nell’appena nata Aeronautica Italiana Cobelligerante. Ribattezzata dagli alleati ICBAF, ovvero Italian Cobelligerant Air Force.

Aeronautica Cobelligerante Italiana è la denominazione (non ufficiale) utilizzata per identificare quei reparti della Regia Aeronautica che si trovavano o si spostarono nel territorio del sud Italia liberato dagli Alleati, mentre la maggior parte dei reparti rimasti nel nord e centro Italia (territorio controllato dai tedeschi e dai membri di quella che successivamente divenne la Repubblica Sociale Italiana) andarono a costituire il 27 ottobre 1943 l’Aeronautica Nazionale Repubblicana (ANR), che continuò a operare accanto alla Luftwaffe eseguendo compiti di difesa aerea dei grossi centri industriali del nord Italia.

Alla data della resa dell’Italia, le formazioni italiane che si schierarono dalla parte alleata contavano 203 aerei, tra cui 39 da combattimento, 117 bombardieri, e vari aerei da trasporto, dei quali secondo stime inglesi solo 165 si potevano considerare pienamente operativi. Comunque i velivoli nazionali vennero considerati obsoleti e inaffidabili sia da britannici che americani, i quali preferirono riequipaggiare i nostri piloti con aerei di più moderni come i Baltimore e gli Spitfire, oltre al pericolosissimo Aircobra. Su quest’ultimo velivolo, il 4° Stormo sostituì, la scritta in corsivo “Baracca” ostentata fino all’armistizio sul muso dei Macchi MC 202 e 205, con quella (sempre in corsivo) di “Lucchini” (massimo asso dei caccia della Regia Aeronautica, MOVM).

Franco Lucchini nasce a Roma il 24 dicembre 1917. Insieme a Adriano Visconti fa parte degli Assi della Regia Aeronautica con il maggior numero di abbattimenti individuali. Nelle circa 280 missioni compiute durante la Guerra Civile Spagnola e la Seconda Guerra Mondiale, a Lucchini vengono accreditate 26 vittorie individuali e 52 condivise con altri piloti.
Nel 1935 entra nella Regia Aeronautica come Ufficiale di Complemento e nel luglio del 1936 consegue il brevetto di Pilota Militare alla Scuola Aeronautica di Foggia. Il 13 Agosto 1936 viene assegnato alla 91^ Squadriglia, X Gruppo, del 4° Stormo C.T. di Gorizia.
Nel luglio del 1937 Lucchini parte volontario per la Spagna ed e’ assegnato alla 19^ Squadriglia del XXIII Gruppo “Asso di Bastoni” che ha in dotazione i C.R. 32. Nelle 122 missioni di volo portate a termine durante la Guerra Civile Spagnola, Lucchini consegue 5 vittorie aeree. Gli ottimi risultati ottenuti gli garantiscono la promozione al ruolo di Ufficiale del Ruolo Effettivo e la Medaglia d’Argento al Valor Militare. Al termine della guerra di Spagna, Lucchini rientra al suo Reparto, il 4° Stormo di Gorizia. Nell’aprile del 1940, transita alla 90^ Squadriglia.
La 90^ Sq., equipaggiata con i C.R. 42, da poco consegnati allo Stormo, si trasferisce in Africa Settentrionale pochi giorni prima della dichiarazione di guerra e, l’11 giugno del 1940, Lucchini compie la sua prima missione. Sul territorio africano porta a termine 103 missioni ed abbatte 3 velivoli nemici e si merita la seconda Medaglia d’Argento al Valor Militare e 2 Medaglie di Bronzo al Valor Militare.
Nei primi mesi del 1941 la 90^ Sq. rientra in Italia per equipaggiarsi con i nuovi M.C.200 ed il 16 giugno del 1941, viene dislocata a Trapani per le operazioni su Malta.
Nel settembre del 1941, Lucchini consegue un’altra M.A.V.M. e in dicembre riceve la nomina a Comandante della 84^ Squadriglia. Successivamente, insieme alla sua Squadriglia, si trasferisce a Campoformido per la transizione sui M.C. 202 . Nel mese di aprile del 1942 ritorna, sempre con la sua Squadriglia, in Sicilia per riprendere le missioni su Malta.
Il 22 maggio 1942, Lucchini, con la sua 84^ Sq. e lo 4° Stormo al completo, viene inviato a Martuba, Nord Africa, per appoggiare l’offensiva italo-tedesca contro gli inglesi, condotta da Erwin Rommel.
Il 24 ottobre 1942, durante una missione, Lucchini rimane ferito ad un braccio e alle gambe. E’ ricoverato all’ospedale di Fuka e poi inviato in convalescenza in Italia. Per il suo impegno in Africa, i Tedeschi gli conferiscono la prestigiosa Croce di Ferro al Coraggio di Seconda Classe.
Nel frattempo, dopo il ritiro delle forze dell’Asse in Nord Africa, il 4° Stormo viene rischierato in Italia con l’obiettivo di contrastare un eventuale sbarco degli Alleati sulle coste siciliane. Tra gennaio e giugno, il Reparto viene dotato con alcuni nuovi caccia M.C. 205.
Al suo rientro allo Stormo, nel marzo del 1943, Lucchini assume il comando del X Gruppo.
Il 5 luglio del 1943 Lucchini, ai comandi di un Macchi M.C.202, intercetta uno stormo di circa 50 bombardieri pesanti B-17 scortati da caccia Spitfire. Dopo avere abbattuto uno dei caccia della scorta (la sua 26esima vittoria) e danneggiato diversi bombardieri nemici, viene colpito nei pressi di Catania e perde la vita. Nel 1952 l’Asso Italiano verra’ decorato alla memoria con la Medaglia d’Oro al Valor Militare.

La riorganizzazione della Regia Aeronautica cominciò immediatamente dopo l’8 settembre, quando in 24 ore il 4° Stormo attuò le prime azioni di difesa dai tedeschi e le prime azioni offensive contro il nuovo nemico. Per circa un mese la Regia Aeronautica operò di propria iniziativa, su indicazioni del Comando Supremo, senza controllo operativo degli Alleati e senza le limitazioni armistiziali, sino al riconoscimento ufficiale dello status di cobelligerante. Ciò fu possibile per la presenza del re e dei vertici delle Forze Armate insediatisi a Brindisi.

Il 21 settembre vennero cambiate le insegne della Regia Aeronautica nella coccarda tricolore posizionata nelle tipiche posizioni: ai lati della fusoliera e sulle ali. Successivamente alla destituzione di Benito Mussolini il 25 luglio precedente e con la conseguente caduta del fascismo, infatti, la Regia Aeronautica aveva progressivamente eliminato le insegne dei fasci littori dai propri velivoli, ma non si era provveduto ad una alternativa per cui, per circa due mesi, l’unica insegna nazionale rimase la croce bianca di Savoia sulla deriva. Le nuove disposizioni divennero operative il 15 ottobre del 1943, quando la Regia Aeronautica possedeva 281 apparecchi, di cui 165 operativi. Il governo italiano aveva dichiarato guerra alla Germania il 13 ottobre.

In quel primo periodo la Regia Aeronautica non operò mai sul territorio italiano: il suo teatro operativo era limitato ai Balcani (Jugoslavia, Albania), anche per evitare scontri tra aerei con equipaggi italiani, evenienza che non si verificò mai.

Nell’estate del 1944, il 4° Stormo Caccia Terrestre era stato così suddiviso:

  • –  9° Gruppo, su Macchi MC205 e Bell P-39 Aircobra a Termoli, 96a e 97° Squadriglia;
  • –  10° Gruppo, su Macchi MC 202 e 205, oltre ai P-39 Aircobra, a Termoli, 84a e 90a Squadriglia;
  • –  12° Gruppo, Macchi MC 202 e 205, oltre ai p-39 Aircobra, a Termoli, 73a e 91a Squadriglia.
MC-205 Veltro (arc.cobelligeranza)
Bell P-39 Airacobra (arc.cobelligeranza)

Agli italiani furono dati in tutto 170 P-39 Aircobra, 70 dei quali ceduti al 4 Stormo. furono messi fuori servizio nel 1951.

Ufficialmente la Regia Aeronautica cambiò la sua denominazione in Aeronautica Militare Italiana il 18 giugno 1946.

Nel 1994, 50°Anniversario della cobelligeranza, nell’hangar del IX Gruppo viene allestita una mostra dove viene esposto un Macchi MC. 205 restaurato al 4°RMV dagli specialisti con la collaborazione di tecnici e personale del museo di Vigna di Valle.

La vera storia del 205 restaurato a Grosseto:

Questo esemplare fu uno dei cento M.C.202 Folgore costruiti dalla Breda come Serie X tra luglio e settembre 1942. Durante la guerra fu assegnato all’81ª Squadriglia del 6º Gruppo, 1º Stormo Caccia. Dopo l’armistizio fu in carico al 51º Stormo e il 29 gennaio 1944 rimase danneggiato in atterraggio durante un volo di prova da parte di un pilota statunitense. Riparato, fu assegnato prima al 20º Gruppo del 51º Stormo, poi all’8º Gruppo del 5º Stormo.

Nel dopoguerra, alla data del 10 maggio 1948, risultava in servizio presso la Scuola Volo di Lecce. Ritirato dalla Macchi fu revisionato e rimotorizzato con il Fiat 1050 RC.58I, mantenendo anche l’ala dell’M.C.202, destinato a far parte della terza commessa per l’aviazione egiziana mai consegnata. Ripreso in carico dall’Aeronautica Militare prestò servizio nel 3º Gruppo Scuole fino al 1951, dopodiché fu radiato.

Musealizzato, fu prima assegnato al Museo del Volo di Torino ed esposto dal 1961 con una verniciatura in alluminio e coccarde tricolori. Con la chiusura del Museo del Volo di Torino, fu trasferito a Vigna di Valle. Attualmente è presente presso il Museo Storico dell’Aeronautica Militare per rappresentare un Veltro della 97ª Squadriglia, 9º Gruppo del 4º Stormo, codici 92-7. Per l’occasione è stata ripristinata la matricola originale e applicate sulle semiali due simulacri di cannone da 20 mm. Le armi in fusoliera risultano mancanti, come il bocchettone di rifornimento posteriore.


La mostra viene inaugurata dal Presidente del Consiglio On. Carlo Azeglio Ciampi accompagnato dal Ministro della Difesa On. Fabio Fabbri e dal CSM Gen.SA Adelchi Pillinini

Visita Presidente del Consiglio On. Carlo Azelio Ciampi, accompagnato dal Ministro della Difesa On. Fabio Fabbri e dal CSM AM Gen.SA Adelchi Pillinini (arc. Riolo)
Rassegna dello schieramento da parte di tutte le Autorità (arc. Riolo)
(arc.Fassari)
(arc.Fassari)