Monico Ernesto

Il 4 settembre 1938 Monico in pattuglia col sergente Castellani, dopo aver portato a termine una rischiosa missione nel cielo di Madrid, sulla via del ritorno viene sorpreso da tre Dewoitine nel cielo di Talavera. Quando se ne accorge li ha già in coda ed e’ troppo tardi. Benche’ al limite dell’autonomia accetta l’impari lotta. Il suo gregario con il velivolo colpito in piu’ parti vitali prende terra miracoiosamente e viene salvato dai soldati regolari. Monico ha l’apparecchio in fiamme e non puo’ fare altro che affidarsi ai paracadute. E’ in territorio nemico e appena tocca terra viene catturato. Sottoposto a interrogatorio dichiara con fierezza la propria nazionalità, rifiutandosi di dare ogni altra notizia sui piloti italiani e sulle forze da caccia dell’Aviazione Legionaria. Per il suo superbo contegno Monico cade vittima del nemico ed e’ il primo generoso sangue italiano che arrossa il suolo di Spagna.
E’ il primo pilota che cade ed e’ del Quarto. Monico, esperto ed abile cacciatore, non ebbe ii tempo di diventare un asso, ne’ di cogliere una vittoria aerea individuale. Per il sublime spirito di sacrificio e la poetica purezza della sua azione, i compagni della 1a Squadriglia portarono il nome di Monico
dipinto in nero sulle fusoliere e lo ricordarono con l’appellativo di “angelo della caccia”. Alla sua memoria sara’ poi concessa la medaglia d’oro al valor militare.

Gorizia, il Ten. Monico davanti ad un CR.Asso. Alle spalle del pilota si intravvede il pony donato all’ aeroporto dal Duca d’Aosta (arc.Monico)
Gorizia ? (arc.Monico)
(arc.Monico)
(arc.Monico)