29 agosto 1944
alle ore 10 alcune bombe cadono nella zona tra Piazza Corno (ora Largo Pacassi) e le vicine via Pellico e Formica. Le bombe cadute risultarono parte di una scia che cominciava al ponte ferroviario di Salcano, che fu mancato, nel probabile tentativo di alleggerimento di un bombardiere forse colpito o disturbato dall’antiaerea della M.D.T. (Milizia Difesa Territoriale) posizionata nei pressi del canecida in via degli Scogli. Il mese successivo
quattro aerei appartenenti all’Aeronautica cobelligerante di Badoglio mitragliano la città;

10 settembre 1944
formazioni compatte di bombardieri americani sorvolano per tutta la giornata la città in direzione Sabotino verso l’Austria;

16 ottobre 1944
bombardieri americani bombardano l’armamento ferroviario tra la stazione e il ponte sull’Isonzo;

1 e 31 dicembre 1944
alcuni aerei alleati falliscono il bombardamento del ponte ferroviario di Salcano: le bombe cadono sul vicino cimitero con il primo raid e nelle acque dell’Isonzo con il secondo. Il 3 gennaio 1945 nuovo tentativo di bombardamento senza riuscire a distruggere il ponte;

15 gennaio 1945
pesante bombardamento sulla stazione ferroviaria della Transalpina con danneggiamento dello scalo e di altre strutture infrastrutture ferroviarie. Danni anche alle caserme di via Trieste e al ponte VIII Agosto con mitragliamento finale sugli stessi obiettivi da parte dei caccia;

Febbraio 1945
si intensificano le incursioni dei bombardieri con i sorvoli alti e isolati, per lo più notturni, di misteriosi bimotori ribattezzati “Pippo”. Si tratta probabilmente di velivoli P38 Lightning;

8 febbraio 1945
doppia incursione sulla stazione della Transalpina, al mattino e al pomeriggio, con lancio di manifestini e bombe: oltre a danneggiare lo scalo ferroviario colpiscono una fabbrica di sapone tra via Corsica e via San Gabriele. Dodici giorni dopo una nuova incursione sulla stazione che provoca due morti;

23 e 24 febbraio 1945
bombardamenti e mitragliamenti in picchiata, con la distruzione di un magazzino all’interno di una caserma di via Trieste e la morte di un contadino;

Marzo 1945
formazione di bombardieri sbuca all’ improvviso da dietro il Sabotino senza il consueto preavviso della sirena d’allarme. Un bombardiere colpito dalla contraerea si stacca dalla formazione e per allegerirsi sgancia sul parco Coronini 17 bombe provocando 15 morti e una ventina di feriti. L’aereo, un Liberator prima di schiantarsi nella campagna tra Visco e Palmanova svuota il carburante sopra la Mainizza;

4 marzo 1945 nuovo attacco sulla stazione della Transalpina da parte di due ondate di bombardieri che sganciarono almeno un centinaio di bombe ciascuna;

6 e 7 marzo 1945
bombardamento dei ponti ferroviari sull’Isonzo. Nei giorni successivi bombardamenti a cadenza quotidiana sulle due stazioni, sui ponti sull’Isonzo e sulle caserme;

12 marzo 1945
nuovo bombardamento del ponte di Salcano ma solo una bomba riesce a colpirlo senza esplodere attraversandolo e lasciando un gran foro in mezzo ai binari;

14, 16, 18 e 19 marzo 1945
nuovo bombardamento sulla stazione Transalpina. Vengono lanciate 190 bombe il 14 marzo, 10 bombe il 16 e 440 il giorno 18 marzo. Da registrare anche ripetuti attacchi aerei sugli snodi ferroviari tra San Pietro e Vertoiba;

20 marzo 1945
nuovo bombardamento americano, andato a vuoto del ponte di Salcano;

Aprile 1945
nuove ondate di bombardamenti e mitragliamenti sulla stazione della Transalpina, Straccis e la stazione Centrale;

6 e 7 aprile 1945
bomnardamento notturno a Sant’Andrea e Straccis;

8 aprile 1945
bombardamento della zona Nord e Sud della città:
– Quel giorno i bombardieri, che diversamente dal solito provenivano da ovest verso est, una volta oltrepassata la citta’ invertirono la rotta e bombardarono una fascia comprendente i colli della Castagnavizza e del Rafut, le vie Formica e Corsica, piazza Catterini (ora piazza Medaglie d’Oro) e via Orzoni, la piazza de Amicis e la parte terminale di via Tunisi oggi via Ascoli dalla Sinagoga fino al Corno, Piazzutta e infine la parte meridionale della citta’, dalla Chiesa di S.Giusto fino a Sant’Andrea –

Dopo l’8 aprile 1945
continuano i sorvoli di “Pippo”, e i bombardamenti mirati sugli impianti industriali di Straccis, Piedimonte e sul ponte di Salcano senza colpirlo;

25 aprile 1945
ultimo bombardamento della stazione della Transalpina,

26 aprile 1945
aerei alleati sorvolano in continuazione la citta’ senza sganciare bombe: viene colpita la linea ferroviaria Savogna-Rubbia;

Ancora in aprile, a pochi giorni dalla fine delle ostilità, un ultimo bombardamento di minore intensità si abbatte sull’ aeroporto di fatto già dismesso.